Giorgio è sempre stato un ragazzo ambizioso che sogna in grande ma nel corso della sua carriera si è sentito spesso preda della paura di non farcela. Ogni volta che deve affrontare una prova, il suo corpo reagisce cominciando a sudare, accelerando il battito e facendogli venire anche una sensazione di nausea, come se potesse vomitare da un momento all’altro. Una parte di lui gli dice che non ce la farà, che è una prova troppo difficile e che è destinato a fallire perchè non è abbastanza capace. Un’altra invece, gli ricorda che in fondo ce l’ha sempre fatta, nonostante tutto, anche quando credeva che non fosse possibile. Giorgio combatte con la sua paura, cercando di tranquillizzarsi e non pensarci e, anche se travolto dalle sue sensazioni, va ad affrontare le sue sfide.
Anche Luca è ambizioso. Si è sempre impegnato tanto ma in qualche occasione non è riuscito ad ottenere i risultati che voleva. Nonostante ciò, non si è mai fermato ma da un po’ di tempo ha cominciato a sentire una morsa allo stomaco ogni volta che si presenta qualche prova da affrontare. E’ certo di non riuscire a superarla, di fallire come è accaduto altre volte prima ed ha una domanda stampata in mente: che senso ha provarci se tanto sono destinato a non farcela?”. Questa certezza lo colpisce come una condanna a cui non può sottrarsi e, alla fine, lo costringe a rinunciare, senza neanche provarci.
Ansia e angoscia: due termini che siamo ormai abituati a sentire spesso e volentieri ma che non tutti sanno distinguere. Tendiamo a pensare infatti che questi siano quasi sinonimi, due sfaccettature della stessa sensazione di agitazione. In realtà, non potrebbero essere più diverse come nel caso di Giorgio, l’ansioso, e Luca, l’angosciato.
Cos’è l’ansia
L’ansia è la naturale risposta di attivazione del nostro organismo quando percepiamo un pericolo. Di per sé non è patologica ma lo diventa quando supera la soglia della funzionalità, ossia da risorsa che ci consente di essere attivi e concentrati, si trasforma in ciò che ci blocca. Davanti ad una minaccia reale o immaginaria infatti, proviamo paura e questa attiva il nostro organismo con tutta una serie di alterazioni fisiologiche: la nostra reazione ansiosa.
Pensate a quante volte il giusto livello di ansia vi ha fatto arrivare puntuali ad un appuntamento importante, vi ha fatto rimanere concentrati durante un esame o vi ha consentito di non farvi male mentre provavate un nuovo sport. Generalmente, chi ha l’ansia tende inizialmente a combattere, cerca di controllarla e di non farsi bloccare. E’ un Giorgio che viene travolto dalle sue sensazioni ma che, nonostante abbia paura di non farcela, va comunque ad affrontare le sue sfide. Solitamente infatti, non è tanto l’ansia in sé a generarci disagio ma la percezione di non avere il controllo sulle nostre reazioni fisiche. La paura delle nostre sensazioni ed il tentativo di controllarle – spesso senza successo – finiscono per amplificarla fino a farle raggiungere, talvolta, il picco del panico.
Cos’è l’angoscia
A differenza dell’ansia che attiva il nostro organismo, l’angoscia lo deprime, conducendoci ad una resa totale o parziale. L’angoscia infatti non è mai uno stato di attivazione positiva. Al contrario, è una condizione di aspettativa negativa rispetto agli eventi futuri basata sulla certezza che le cose andranno sicuramente per il peggio, senza avere nessuna possibilità di intervento. L’angosciato sente di aver subito una condanna a cui non può sfuggire e vive in uno stato di oppressione ed impotenza nell’attesa che questa si realizzi. Come Luca, smette di provarci perchè è convinto di non avere alcuna possibilità di riuscita.
Le sensazioni fisiche che si provano possono essere simili a quelle ansiose ma la differenza sta nel come percepiamo ciò che le genera. Potrei fallire o sono destinato al fallimento?
Ovviamente, anche l’ansioso ha la tendenza ad evitare ciò che teme ma lo fa con l’intento di rassicurarsi e non provare quelle sensazioni: se non mi espongo non ho l’ansia!
L’angosciato invece, non cerca di sedare le sue sensazioni, rinuncia perchè è certo che non ci siano possibilità.
Terapia Breve strategica per ansia e angoscia
L’ansia è trasversale a molti disturbi e può avere genesi differenti: si può essere ansiosi rispetto a qualche situazione specifica, ad esempio prendere l’aereo, si può avere l’ansia rispetto al giudizio degli altri, per il futuro, per il proprio corpo e così via.
Per questo motivo il trattamento dovrà essere calzato al problema, indagando su come funziona ed utilizzando strategie volte ad interrompere ciò che lo mantiene. In generale però si lavorerà sulla percezione di paura e sul guidare gradualmente la persona ad evitare di evitare. Se l’ansia è tipica di molti disturbi fobici e ossessivi, il corrispettivo sintomatologico più frequente dell’angoscia è invece uno stato depressivo ed un senso di oppressione costante con frequenti effetti psicosomatici e di alterazione del sonno.
Si lavorerà con la persona per liberarla, gradualmente dalla percezione di condanna che la blocca, utilizzando, ad esempio, il potere della scrittura!
Attraverso strategie specifiche, la si condurrà poi a riprendere in mano la propria vita.
Per approfondire:
Alessandro Bartoletti, 2020. “Panico, ansia, paura”.
Giorgio Nardone, 2014. “Paura, panico, fobie” .
Emanuela Muriana, Laura Pettenò, Tiziana Verbitz, 2011. “I volti della depressione. Abbandonare il ruolo della vittima grazie alla psicoterapia in tempi brevi” .
Giorgio Nardone, 2005. “Non c’è notte che non veda il giorno” .