La paura di non essere all’altezza…sui social – FOMO Fear of missing out

da | Gen 27, 2022

Immaginate di svegliarvi al mattino ed essere insolitamente di buonumore, quando l’impulso spontaneo di dare la sbirciata d’obbligo ai social network vi coglie, fatale. E’ probabile che vedrete svanire ogni traccia di buonumore. State avendo un attacco acuto di FOMO. 

Tranquilli, FOMO è soltanto l’acronimo dell’inglese “Fear of missing out”, ovvero la paura di perdersi qualcosa, di essere lasciati fuori, esclusi da ciò che conta davvero. Insomma, la paura di non essere all’altezza, in questo caso degli standard imposti dal marketing digitale e dall’immagine di noi stessi che tutti – chi più chi meno – cerchiamo di veicolare con i potenti mezzi offerti dalla tecnologia.

Fear of missing out: l’ottavo peccato capitale

Tutti ci ritroviamo, nostro malgrado, a confrontarci con gli standard posti dagli alter ego digitali dei nostri amici, conoscenti o dell’influencer di turno, dimenticando, appunto, che si tratta di alter ego: identità parallele, ripulite dalla complessità e della fatica della vita quotidiana.  

Il problema del confronto sociale non è un fenomeno nuovo, appartiene anzi al nostro bagaglio evolutivo, ha una sua utilità. Ma è fuori discussione che i social e l’utilizzo che ne facciamo, abbiano dato un enorme boost al disagio causato dal confronto sociale: ci offrono la possibilità di monitorare con costanza i progressi dei nostri simili, come in una gigantesca vetrina del successo. E di esserne invidiosi.

Dalla FOMO alla fame di esperienze

La FOMO – o l’invidia dei giorni nostri – non è solo spiacevole, ma può causare una seria riduzione del benessere psicologico, con aumento dell’ansia, umore negativo e persino dipendenza da internet. Si può facilmente entrare in un circolo vizioso nel quale la paura di essere esclusi induce a connettersi sempre di più, ma più ci si connette e maggiori sono le prove della propria esclusione e il senso di inadeguatezza, scatenato dal confronto con le narrazioni eccezionali che gli altri danno di sé. 

In alcuni casi questo senso di profonda insoddisfazione individuale può portare addirittura a fare scelte avventate e impulsive, nel tentativo di dare alla propria vita quella svolta mirabolante e quel brio che si osserva nelle vite (raccontate) degli altri. 

La FOMO è quindi di una potente leva, capace persino di spingere alcune persone a prendere decisioni radicali, ma incoerenti con il proprio stile di vita, come fare pericolosi investimenti in borsa, giocare d’azzardo o darsi a spese folli. Una sorta di stato maniacale, scatenato dalla paura di stare sprecando la propria vita, troppo ordinaria e piatta per gli standard posti dal mondo del social media marketing. Siamo sicuri che quando Steve Jobs ci esortava ad essere “affamati e folli”, non si riferiva a questo. 

L’antidoto per la FOMO

Oltre all’ovvio suggerimento di prendere con le pinze e con un certo scetticismo tutto quello che ci viene propinato e di fare un uso più consapevole del nostro spazio digitale, è fondamentale un cambio di atteggiamento nel modo in cui pensiamo al successo. 

Bisogna gradualmente imparare ad andare verso quello che realmente ci fa stare bene, piuttosto che affannarci a raggiungere gli standard di successo – spesso fuorvianti – posti da qualcun altro. 

L’antidoto più potente per contrastare la FOMO ce lo suggeriva già l’antica filosofia greca, che contrapponeva l’edonismo – ricerca del piacere immediato e fine a sé stesso – all’eudemonismo. Solo chi è impegnato nel tentativo di dare una forma autentica alla propria vita può essere in grado di difendersi dalla chimera di un’idea di successo sempre nuova, diversa e irraggiungibile.

 

Bibliografia per approfondire:

 

– Roberta Milanese (2020) – L’ingannevole paura di non essere all’altezza. Srategie per riconoscere il proprio valore.

– Alessandro Bartoletti (2021) – Panico, Ansia & Paura. Guida strategica per aspiranti coraggiosi.