Vorrei vivere per studiare, non studiare per vivere.
Francesco Bacone (1561-1626)
Presso l’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Strategica di Roma, sotto la guida del Dott. Alessandro Bartoletti, siamo specializzati nel blocco della performance universitaria e scolastica. E’ la condizione più comunemente definita come “blocco dello studente”.
Spesso i problemi dello studente universitario, di quello delle superiori o della scuola primaria sono attribuiti a mancanza di forza di volontà o alla poca predisposizione allo studio. Si tratta di una visione antiquata e per nulla corrispondete alla realtà. Negli ultimi anni si è inoltre assistito ad un incremento dei problemi di studio connessi ai Bisogni educativi speciali (BES) e ai Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), come la dislessia, la disgrafia e la discalculia. Va notato che tutti gli specialisti nel campo concordano che queste difficoltà neurobiologiche sono riscontrabili in solo il 4-5% circa della popolazione scolastica e universitaria. Evidentemente il problema nasce altrove.
In tanti anni di ricerca clinica presso il nostro Centro si è dimostrato che, nella maggior parte dei casi, la difficoltà di studio non riguarda le capacità cognitive (apprendimento, memoria, intelligenza) o motivazionali, ma è riconducibile piuttosto alle strategie disfunzionali utilizzate nell’affrontare lo studio e la performance scolastica. Sono le cosiddette “tentate soluzioni inefficaci” dello studente.
L’applicazione dei principi e delle tecniche della Psicoterapia Breve Strategica ai problemi connessi con lo studio ha portato alla formulazione di strategie di intervento efficace per il blocco dello studente. Il risultato di tanti anni di lavoro è ora fruibile da tutti tramite un libro ad esso dedicato (Lo Studente Strategico. Come risolvere rapidamente i problemi di studio, 2013), un videocorso terapeutico (Studente Strategico. Liberati dal blocco dello studente, 2020) e tramite il lavoro terapeutico individuale presso il nostro Istituto.
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Un videocorso completo e appassionante per sbloccarsi nello studio. Pensato per lo studente universitario, il corso è stato realizzato in collaborazione con Alessandro de Concini, linguista e docente esperto di metodo di studio, e affronta tutti gli aspetti mentali, metodologici e psicologici per liberare le proprie potenzialità e liberarsi dal blocco dello studente.
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Contattaci per iniziare un percorso psicologico e terapeutico individuale per sbloccarti nello studio. Potrai fare affidamento su uno degli specialisti dell’Istituto e affrontare la tua difficoltà in modo personalizzato e attento. Tutti gli specialisti del Team dell’Istituto lavorano in equipe sotto la direzione del Dott. Alessandro Bartoletti.
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Cos’è il blocco dello studente
Spesso si pensa che un metodo di studio adeguato sia la soluzione ad ogni problema di studio. Ciò è vero solo in parte poichè psicologia e metodologia di studio sono dimensioni mentali frequentemente sovrapposte. Possedere una efficace metodologia di studio è necessario ma non sufficiente per ottenere dei buoni risultati.
Sul versante opposto, lo studente arriva a bloccarsi nello studio secondo modalità ormai chiare e definite che corrispondono spesso ad altrettante precise tentate soluzioni disfunzionali applicate e reiterate nel tempo. La responsabilità del blocco è sempre attribuibile a una serie di atteggiamenti, azioni, comportamenti, ripetuti e consolidati che gradualmente trasformano e cristallizzano la difficoltà in problema.
Gli studenti, come tutti noi, non sono particolarmente masochisti nel mettere in atto atteggiamenti che non portano ai risultati desiderati. Semplicemnte, le tentate soluzioni sono molto spesso l’unica modalità che sia ha a propria disposizione per affrontare una difficoltà. Sono automatismi senza particolare consapevolezza. Guardando ai problemi di studio da questa ottica operativa è possibile identificare diverse tipologie di blocco e di tentate soluzioni.
Durante la vita scolastica, molti studenti convivono con difficoltà che riescono a tollerare e superare. Avere una difficoltà nello studio non si traduce necessariamente in un blocco. A volte basta il generico «impegnarsi di più», altre volte è necessario colmare lacune didattiche precedenti. Tuttavia, quando ciò non avviene, si arriva al punto in cui la difficoltà diventa insuperabile: si trasforma allora in problema.
Le tipologie di blocco dello studente
- LO STUDENTE INCATENATO. E’ la condizione più estrema di blocco dello studente. In pratica ci si sente completamente paralizzati e demotivati nello studio. «Vorrei ma non riesco» è il pensiero dominante dello studente incatenato. E’ il traguardo conclusivo di un esasperato controllo motivazionale delle proprie facoltà mentali in risposta ala senso dell’obbligo. E’ il paradosso dei paradossi spiegato da Paul Watzlawick che ha un effetto inibente sullo studio: sii spontaneo!
- LO STUDENTE TERRORIZZATO. E’ spesso la condizione più comune per gli studenti di ogni latitudine e longitudine: la paura dell’esposizione. In questo caso l’emozione dominante è la paura del giudizio e dell’esposizione sociale, con relativo senso di vergogna e imbarazzo. I vissuti sono quelli dell’ansia, con il corredo di sintomi destabilizzanti che spesso la caratterizzano: tachicardia, sensazione di vuoto mentale, vertigini, disturbi gastrici e intestinali, senso di svenimento, tremore, mancanza d’aria, sudorazione, e così via. La paura fa 90, ma non è mai un voto positivo.
- LO STUDENTE PERFEZIONISTA. Caratteristica apparentemente positiva, quella del perfezionismo patologico porta al contrario molto spesso a bloccarsi negli studi. In questo caso il demone interiore è rappresentato da una eccessiva e maniacale attenzione ai particolari, ai dettagli, da una lentezza eccessiva, dalla pedanteria che non permette di studiare efficacemente e positivamente. Il timore di fondo è quello della paura del fallimento. Il perfezionismo patologico porta spesso ad ottenere pochi risultati in moltissimo tempo e apre la strada all’abbandono dei percorsi universitari per i troppi ritardi accumulati.
- LO STUDENTE (PRESUNTO) INCAPACE. Il sentimento di fallimento e di incapacità è alla base di questa tipologia di blocco. Tipicamente è il punto di arrivo di una serie di esperienze fallimentari e traumatiche che hanno gradualmente costruito nello studente la percezione di non sentirsi all’altezza e di non avere adeguate capacità emotive, cognitive e culturali mediante le quali affrontare lo studio. L’abbandono è dunque un esito abbastanza frequente di questo tipo di blocco.
- LO STUDENTE CHIMERA. Nella realtà, a differenza delle belle e spesso limpide teorie psicologiche, le condizioni di blocco possono sovrapporsi e intrecciarsi determinando la compresenza di aspetti di ansia, perfezionismo, senso di oppressione, paura di incapacità. Pur in una condizione più intricata di percezioni e comportamenti è spesso possibile identificare una dimensione dominante che sarà quella a cui dare priorità rpima di affrontare le altre. La mappa non è il territorio, ci ricorda un illuminante aforisma di Alfred Korzybski.
Alcune tentate soluzioni dello studente in crisi
- LA LOTTA CON IL SENSO DEL DOVERE. E’ una condizione di continua lotta con il senso dell’obbligo. In pratica si insegue continuamente il momento in cui iniziare a studiare, ci si sforza costantemente durante tutto il giorno o in momenti frequenti e prolungati, col risultato di percepire un senso di avversione e dovere ancora più forte. La deriva comportamentale di questo atteggiamento interiore è rappresentata dalla continua procrastinazione: si rimanda continuamente con l’idea di recuperare successivamente, oppure ci si “concentra” su attività distraenti. In questo, l’avvento dell’epoca digitale con i sui facili richiami tramite Internet, social media e portali di infotainment, non aiuta di certo. Uno lei loop mentali più efficace per bloccarsi e soprattuto per soffrire interiormente.
- LA FOCALIZZAZIONE SULLA MEMORIA INVECE CHE SULLA COMPRENSIONE. Altra tipica tentata soluzione mentale consiste nello sforzarsi di ricordare le informazioni che si studiano prima ancora di aver costruito una chiara comprensione strutturata del tema in questione e degli argomenti. La “lotta con la memoria” è un meccanismo mentale frequentemente presente in tutte le diverse tipologie di blocco dello studente. Ha diverse forme comportamentali come quella del “sottolineatore seriale” (il comportamento di indugiare nel sottolineare il libro e gli appunti invece di costruire schematizzazioni basate sulla sintesi), il “ripetitore compulsivo” (la pratica che deriva direttamente dalle scuole superiori del leggere e ripetere fino allo sfinimento con l’obiettivo di rassicurarsi pensando che sia l’unico modo per memorizzare alla lettera), e altre forme di lotta mnestica tanto bizzarre quanto inefficaci.
- LA FUGA E LA PROCRASTINAZIONE. Un must dello studente in preda all’ansia. Fuggire dalle date di appello, dagli esami e – se ancora alle scuole superiori – dalle interrogazioni bigiando. Purtroppo, la fuga, il rimandare, il non presentarsi, amplifica ancora di più l’ansia collegata con la situazione di esame o di interrogazione, col risultato di trasformare la paura in terrore, il timore in vero e proprio disturbo d’ansia. Dalla padella alla brace, non passando per l’aula esame.
- IL FANTASTICARE EROICO E DISTRAENTE. Complementare alla fuga, alla procrastinazione e al blocco, vi è il meccanismo psicologico delle fantasie compensatorie. Si tratta di indugiare in “viaggi mentali” in cui ci si immagina di recuperare magicamente la capacità di studiare, di riuscire sempre magicamente a recuperare il tempo perduto (gli esami saltati, ecc.) e di trasformarsi… magicamente in uno studente di capacità e di successo. Sfortunatamente, se non si affrontano in modo concreto le reali strategie disfunzionali che lo studente insiste nell’adottare, la realtà si infrange rovinosamente e puntualmente sulla fantasia… con bene poca magia.
- LE TENTATE SOLUZIONI DELLO STUDENTE E DELLA FAMIGLIA. E’ possibile identificare circa venti classi di tentate soluzioni nello studio, atteggiamenti disfunzionali messi in atto direttamente dallo studente, dalla famiglia o dal sistema relazionale che lo circonda. Qui ne abbiamo citati alcune unicamente per rendere l’idea sul fatto che le tentate soluzioni dello studente bloccato poco hanno a che vedere con aspetti cognitivi (capacità linguistiche, capacità logico-matematiche) o metodologici (metodo di studio top-down/bottom-up, schematizzazione, cramming, spacing, ecc.), quanto sono piuttosto collegate con dimensioni psicologiche emotive e comportamentali.
Come possiamo aiutarti
Nel nostro Istituto siamo specializzati nell’aiutare tutte le tipologie di studente – dallo studente universitario al bambino della scuola primaria (in questo caso si lavora esclusivamente mediante la Terapia Indiretta attraverso i genitori evitando di “medicalizzare” il bambino coinvolgendolo direttamente nel lavoro specialistico) – per sbloccare le risorse personali e superare la paura degli esami e delle interrogazioni, per acquisire la capacità di concentrarsi e di impegnarsi proficuamente nello studio. Lavorando a stretto contatto con studenti o genitori con figli che presentavano problemi di studio ci siamo resi conto di quanto in realtà non esistono studenti incapaci ma solo problemi… mal risolti.
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La videorecensione di Alessandro de Concini
Per approfondire
Video tratti dal Canale Youtube: Alessandro Bartoletti – Psicologia Strategica