Meglio evitare una paura o superarla? Sulle insidie del fuggire

da | Feb 17, 2022

Scappa che ti passa

Ci sono due modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura”  insegna Napoleone, riassumendo in una frase un manuale di neuroscienze.

Per quanto complessa sia diventata la nostra realtà, ad oggi sono ancora soltanto due le motivazioni fondamentali dell’uomo: avvicinarsi a qualcosa (che piace) o allontanarsi da qualcosa (che fa paura). Proveremo ad approfondire la seconda.

Fuggire è un meccanismo semplice e ancestrale ed è alla base della nostra sopravvivenza come specie. Ma non è privo di insidie e di potenziali problemi. Se, infatti, fuggire di fronte ad un pericolo incombente e dal quale è impossibile difendersi è senz’altro un’ottima idea, le cose si complicano quando il pericolo comincia a diventare qualcosa di più astratto e ineffabile.

I vari upgrade evoluzionistici del nostro sistema nervoso ci hanno permesso di diventare molto bravi a riconoscere come pericolose una varietà di situazioni, al punto da arrivare a temere il nostro funzionamento fisiologico, i segnali di pericolo del nostro corpo, tanto quanto il pericolo che lo ha innescato. Ma possiamo temere anche il futuro, la malattia, la morte, l’insuccesso e l’imbarazzo, la solitudine e addirittura la natura dei nostri stessi pensieri, i dubbi, l’imperfezione…e così via.

Evoluti, ma non troppo

Eppure, il nostro modo di affrontare questi più contemporanei “leoni affamati”, non sembra essersi evoluto con altrettanta efficacia. Fuggire rimane il nostro strumento principale, l’unica freccia al nostro arco per poterci difendere dalla paura. In termini psicologici, la fuga si traduce in evitamento – di situazioni, sensazioni, circostanze o pensieri.

Purtroppo per noi, scegliere di evitare ciò che ci spaventa come strategia principale per far fronte alla paura  è di per sé una trappola, la quale non solo non ci libera del nostro problema, ma lo aggrava persino. Con le parole della psicologia strategica, stiamo adottando una tentata soluzione: una strategia apparentemente sensata e funzionale sul breve termine che, alla lunga, ci poterà a strutturare un problema psicologico.

Dalla padella alla brace

E’ il caso del disturbo di panico, che si basa sulla paura delle proprie reazioni fisiologiche a una certa situazione. A essere problematica non è la normale reazione di allarme del nostro organismo, ma la paura che la risposta di allarme suscita e il tentativo di rifuggire ed evitare quelle sensazioni a tutti i costi, che in realtà le amplifica e le esaspera ancora di più. 

Un meccanismo simile può essere alla base di una varietà di condizioni psicologiche problematiche: dal disturbo ossessivo, in cui a essere evitati e rifuggiti sono fastidiosi e disturbanti pensieri intrusivi che tormentano il pensatore, alle fobie specifiche, nelle quali si può passare dall’evitare una particolare situazione sgradevole a una condizione agorafobica e invalidante, fino ai disturbi che nascono da un evento traumatico, quando si cerca – giustamente ma inutilmente – di evitare ad ogni costo i ricordi e le memorie associate a quanto accaduto. 

Insomma, evitare ciò che temiamo genera il paradossale effetto di nutrire la paura: la accresce, la amplifica e la distorce, come nel platonico Mito della Caverna. 

Trasformare la gazzella in leone e il leone in gazzella

La buona notizia è che possiamo costruire nuove frecce da aggiungere al nostro arco, ovvero elaborare e padroneggiare strategie più efficaci dell’evitamento per superare la paura, che possano permetterci di uscire anche dal più insidioso dei tranelli psicologici.

Per ridare alla paura le sue esatte dimensioni è infatti indispensabile non soltanto affrontare quello che temiamo, ma addirittura familiarizzare con i nostri “demoni”, inseguirli, perseguitarli a nostra volta, se necessario. Chiaramente, sotto la guida esperta di un terapeuta.

A tal proposito, la psicologia strategica ha sviluppato numerose tecniche e interventi capaci di modificare la nostra percezione della paura. La tecnica anti-paura per antonomasia è sicuramente quella della peggiore fantasia: una ricerca sistematica, prolungata e immersiva nelle proprie paure più profonde e terrifiche, che spaventa al solo sentirla nominare. L’effetto, invece, è quello ancora una volta paradossale che trasforma l’inseguito nell’inseguitore, la gazzella nel leone.  

A paradossali problemi, paradossali rimedi anti-paura.

Bibliografia per approfondire:

  • Alessandro Bartoletti (2021) – Panico, Ansia & Paura. Guida strategica per aspiranti coraggiosi.
  • Alessandro Bartoletti (2019) – Pensieri brutti e cattivi. Ossessioni tabù: come liberarsene.
  • Giorgio Nardone (2000) – Oltre i limiti della paura. Superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico.